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Borgo di Rivalta: dove il tempo si è fermato

Borgo di Rivalta, arroccato sulle colline della Val Trebbia, è un vero e proprio scrigno di storia e cultura. Con le sue origini che affondano nel Medioevo, questo borgo conserva intatto il suo fascino, con vicoli stretti, case in pietra e un castello che domina la vallata.

Ingresso di Borgo di Rivalta
Ingresso di Borgo di Rivalta

Dove parcheggiare il tuo camper?

Abbiamo parcheggiato il camper proprio nel parcheggio sterrato che c’è di fronte al borgo ed è quello del ristorante del castello, ma si può parcheggiare tranquillamente (indirizzo: 9 Strada Provinciale 40, 29010 Rivalta Trebbia). Sebbene non sia certo che sia consentita la sosta notturna, è comunque un’ottima soluzione per la visita del posto.

In alternativa, a pochi metri di distanza si trovano altri due parcheggi molto ampi, ideali per sostare comodamente con il camper.

Rivalta: un baluardo medievale tra le colline piacentine

Rivalta, borgo di antica fondazione, è una frazione del comune piacentino di Gazzola. Strategicamente posizionata allo sbocco della Val Trebbia, ha rivestito un ruolo di primaria importanza nei traffici commerciali e nelle dinamiche militari che hanno caratterizzato la storia della Pianura Padana e del Mediterraneo. Il borgo, con il suo castello risalente all’XI secolo, ne è la testimonianza più evidente.

Il nome della frazione è un chiaro riferimento alla sua collocazione geografica: costruita su una ripida scarpata, un tempo chiamata “Ripa Alta“, che costeggiava l’antica strada romana che risaliva la Val Trebbia.

Scavi archeologici nelle vicinanze di Rivalta hanno portato alla luce reperti molto antichi, che dimostrano come quest’area fosse abitata già in epoca preistorica. Successivamente, la zona è stata occupata da diverse popolazioni, fino all’arrivo dei Romani, quando la zona fu teatro della Battaglia della Trebbia nel 218 a.C., dove Annibale sconfisse i Romani e Rivalta potrebbe aver ospitato l’accampamento cartaginese. Con l’arrivo dei Longobardi, Rivalta divenne un importante centro militare. Successivamente, passò sotto il dominio dei Franchi e fu teatro di altre battaglie importanti, come la seconda battaglia della Trebbia nell’889.

Le prime notizie certe su un castello a Rivalta risalgono al 1025. Una parte del castello fu poi donata all’abbazia di San Savino di Piacenza, e in seguito l’intero complesso passò sotto il controllo dei monaci. Nel XII secolo, il castello divenne proprietà della famiglia Malaspina e poi della famiglia Ripalta, che era legata all’abbazia di San Savino. Le vicende del castello di Rivalta sono profondamente intrecciate alla storia delle guerre tra le grandi famiglie nobiliari dell’Italia settentrionale. Il castello fu più volte occupato e saccheggiato, ma i Landi riuscirono a riconquistarlo e a consolidarne il potere.

Nel 1746, durante la sanguinosa terza battaglia della Trebbia, le truppe austriache, guidate dal generale Berenklau, saccheggiarono il castello di Rivalta. Successivamente, nel 1799, Rivalta fu teatro della quarta battaglia della Trebbia, con la sconfitta delle truppe francesi di Macdonald per mano degli austro-russi guidati dal generale Suvorov.

Con le riforme napoleoniche, Rivalta divenne capoluogo comunale, cambiando poi nome in Rivalta-Trebbia nel 1862, a seguito dell’unità d’Italia. Nel 1889, il governo decise di cambiare il nome del comune di Rivalta Trebbia in Gazzola, facendo diventare Rivalta una frazione.

Il Castello di Rivalta: testimone di secoli di storia

Il complesso di Rivalta è costituito da un castello e da un borgo fortificato, le cui strutture risalgono a un periodo compreso tra il XIII e il XVII secolo.

Edificarono il castello su una collina che offre una vista spettacolare sulla campagna circostante e domina il fiume Trebbia. Insieme agli altri castelli della zona, controllava l’accesso alla Val Trebbia, un’antica via di comunicazione verso Genova.

La sua costruzione risale al X secolo, come attestato da un documento del 1048 e presenta una struttura complessa a pianta quadrangolare, con un cortile interno circondato da un doppio porticato. La torre cilindrica, uno degli elementi più distintivi del castello, risale probabilmente ai primi del XVIII secolo. È sovrastata da una torretta più piccola, unica nel suo genere nel piacentino, ma tipica di alcune zone della Lombardia. All’interno della torre è presente un profondo pozzo, un elemento essenziale per la vita del castello.

Il cortile interno è splendidamente decorato con fregi, capitelli e medaglioni in cotto e terracotta, realizzati da importanti artisti dell’epoca. Questi elementi decorativi includono ritratti di membri della famiglia Landi e simboli di altre famiglie nobiliari con cui erano imparentati.

Passato nelle mani della famiglia Landi agli inizi del XIV secolo, il castello subì nel XV secolo importanti modifiche strutturali ad opera dell’architetto Pietro Antonio Solari, per adeguarlo alle nuove esigenze militari.

Struttura dell’edificio

L’interno è composto da un salone d’onore, un’ampia sala del XV secolo, lunga 25 metri, con un imponente camino, una Cappella decorata in stile barocco, e la Biblioteca che contiene una raccolta di incisioni che ritraggono famosi artisti italiani ed europei.

Inoltre vi è il Museo del costume militare che espone reperti storici, tra cui due vessilli della battaglia di Lepanto, legati alla famiglia Scotti di Sarmato.

Gli interni del castello di Rivalta offrono un affascinante viaggio nel tempo, combinando elementi architettonici di diverse epoche con una ricca collezione di opere d’arte e reperti storici. Il salone d’onore, la cappella, la biblioteca e il museo rendono questo luogo un vero e proprio scrigno di tesori.

Il parco, un’oasi di verde realizzata nel XVIII secolo, circonda il castello isolandolo dal borgo e ospita una collezione di alberi secolari che creano un’atmosfera incantata, con giochi di luce e ombra che mutano col passare delle stagioni.

Fianco del Castello di Borgo di Rivalta
Fianco del Castello di Borgo di Rivalta

Chiesa di San Martino

La Chiesa di San Martino rappresenta un significativo esempio di architettura romanica lombardaNel Quattrocento, edificarono la chiesa su un preesistente edificio sacro, poiché scavando nell’area absidale, ritrovarono infatti i resti di questo edificio. Pertanto, la prima menzione della chiesa risale al 1037, quando la donarono al monastero di San Savino a Piacenza.

L’edificio è in stile romanico lombardo e si trova su un sagrato sopraelevato rispetto al borgo, accessibile tramite una scalinata in arenaria. La facciata ha una forma a capanna con una singola cuspide e presenta lesene in pietra agli angoli, che ne percorrono tutta l’altezza.

La chiesa ha una pianta basilicale con una navata unica e un soffitto a capriate, suddiviso in tre campate da archi a sesto acuto. Su ogni lato della navata si aprono tre cappelle votive, ciascuna collegata alla navata da archi a tutto sesto.

L’interno è decorato con elementi in cotto e ospita opere del pittore seicentesco Ferrante di Bologna.

Visitare il borgo di Rivalta richiede circa mezza giornata. È davvero bello vedere come anche qui gli edifici storici sono stati conservati con cura, mantenendo tutto il fascino originale grazie a restauri attenti. Potrai visitare il castello, passeggiare nel parco e assaggiare i prodotti tipici locali grazie alla presenza di antiche botteghe artigiane

Ogni pietra, ogni angolo di questo borgo racconta una storia, un pezzo di un puzzle che compone il patrimonio storico e artistico del nostro Paese.

Se ti trovi in zona, ti consiglio assolutamente di fare una piccola deviazione per visitarlo!

Io e Max a Borgo di Rivalta
Io e Max a Borgo di Rivalta

TravelPodcast ‘Avventure su quattro ruote!’

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Lucy

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