Ferrara, gioiello del Rinascimento estense, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dall’Umanità dal 1995. Splendida città d’arte sita nella pianura emiliana e nelle immediate vicinanze del fiume Po, che ne ha influenzato lo sviluppo nel corso dei secoli. Incanta i visitatori con il suo centro storico perfettamente conservato, i palazzi signorili e l’atmosfera storica.
Dove parcheggiare il tuo camper?
Con l’aiuto dell’applicazione Park4night abbiamo trovato un’area sosta camper proprio a due passi a piedi dal centro cittadino. Per ora è gratuita ed il suolo è in ghiaia ma abbastanza in piano. Trovi la sbarra abbassata all’ingresso, ma è sufficiente suonare il pulsante ‘citofono’, ed un operatore ti farà entrare.
Al momento della nostra visita era in ristrutturazione e non sappiamo se rimarrà un’area sosta per camper o se poi diventerà a pagamento. Non ha servizio di camper service. C’è un’area camper service proprio nel parcheggio affianco, ma è dismessa e inaccessibile.
C’è di buono che anche se il centro città è ZTL (zona a traffico limitato), è comunque consentito ai veicoli immatricolati ‘uso abitazione‘ di accedere per recarsi all’area sosta.
Abbiamo passato due notti tranquille e senza troppi rumori.
Ferrara: perla nascosta del Rinascimento
Il territorio ferrarese, prevalentemente pianeggiante è attraversato da numerosi canali, ed è il risultato di secoli di bonifiche. La città si estende su una superficie molto ampia e confina con le regioni Veneto ed Emilia-Romagna.
Ferrara è situata al di sotto del livello medio del fiume Po, e ciò richiede la presenza di imponenti sistemi idraulici per prevenire inondazioni. Un complesso sistema di pompe idrovore è costantemente operativo per drenare le acque piovane e convogliarle verso il mare attraverso una fitta rete di canali artificiali.
L’origine del nome Ferrara è avvolta nel mistero. Nonostante le numerose ipotesi formulate nel corso dei secoli, nessuna di esse è stata definitivamente confermata. Le teorie più diffuse riguardano l’attività agricola, l’artigianato e le attività commerciali che si svolgevano nell’area. È certo che la città sorse in un contesto storico e geografico ben preciso, caratterizzato da importanti trasformazioni e da intensi scambi commerciali.
Le prime testimonianze scritte risalgono al VIII secolo, quando la città era già un importante centro politico e religioso. Le vicende storiche che portarono alla nascita di Ferrara sono strettamente legate alle lotte per il potere e alle invasioni barbariche che sconvolsero la regione e costrinsero il vescovo Maurelio a spostare la sede vescovile da Voghenza, comune in provincia di Ferrara, al borgo di San Giorgio.
Questo evento segnò la nascita di un nuovo centro abitato, che in seguito divenne Ferrara. La città, situata in una posizione strategica, si sviluppò rapidamente e divenne ben presto un importante punto di riferimento per la regione.
Sotto il dominio degli Estensi, Ferrara conobbe un periodo di grande splendore culturale, affermandosi come uno dei centri più vivaci del Rinascimento italiano. L’espansione urbanistica promossa da Ercole I d’Este, con l’Addizione Erculea, conferì alla città un aspetto innovativo e moderno, attirando artisti e intellettuali di fama internazionale.
La corte estense divenne così un punto di riferimento per la cultura e le arti, ospitando figure di spicco come Piero della Francesca, Andrea Mantegna e Ludovico Ariosto.
Il centro storico di Ferrara
Ferrara, con il suo centro storico racchiuso all’interno di una cinta muraria quasi completamente intatta, è una delle poche città italiane, insieme a Bergamo, Grosseto e Lucca, a conservare così bene il proprio passato. Questa caratteristica, unita alla ricchezza del patrimonio artistico e culturale la rende una meta imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia.
Le mura sono percorribili e hanno una lunghezza di circa 9 km e i ferraresi le utilizzano per passeggiare o fare sport.
Piazza Trento e Trieste: tra storia e vita quotidiana
A pochi passi dall’area sosta, potrete immergervi nell’atmosfera medievale di Piazza Trento e Trieste, la piazza principale di Ferrara, un vero e proprio museo a cielo aperto. La sua posizione strategica, al centro di un intrico di vicoli e palazzi storici, la rende un punto di partenza ideale per esplorare la città.
Di forma rettangolare, è circondata da numerosi palazzi antichi come ad esempio Palazzo di San Crispino, il Palazzo della Regione, Torre della Vittoria e Palazzo Ducale Estense (oggi Palazzo Municipale).
Torre della Vittoria: un simbolo di rinascita e unità nazionale
Torre della Vittoria è un edificio commemorativo che completa il Palazzo Municipale la cui costruzione avvenne tra il 1924 e il 1928. Un’icona di Ferrara, un monumento che, con la sua slanciata figura, domina il panorama cittadino e racconta una storia affascinante legata alla rinascita e all’identità della città.
La sua costruzione fu voluta dal regime fascista come simbolo della potenza e dell’unità nazionale e si presenta come una struttura slanciata e imponente, caratterizzata da linee semplici e moderne. La sua altezza e la sua posizione strategica la rendono visibile da gran parte della città.
Questa torre è il rifacimento della preesistente torre di Rigobello, che crollò nel terremoto del 1570. Oggi è la sede del Sacrario dei Caduti della I guerra mondiale.
Di rilevante bellezza è lo scalone d’onore cinquecentesco che permette l’accesso al piano nobile del palazzo.
Nonostante le sue origini legate al regime fascista, Torre della Vittoria è riuscita a superare le polemiche e a diventare un simbolo positivo per la città, rappresentando la rinascita di Ferrara dopo la guerra e l’unità del suo popolo.
Torre dell’Orologio
In mezzo a due sottopassi di corso Porta Reno, adiacente Piazza Trento e Trieste, sorge la Torre dell’Orologio o Torre dell’Arengo. Con la sua elegante silhouette, è un elemento caratteristico del centro storico ferrarese.
Le origini della Torre dell’Orologio sono incerte, ma si ritiene che sia stata costruita nella seconda metà del XVI secolo. La sua facciata è caratterizzata da un orologio a quadrante, da finestre ad arco e da un coronamento a timpano. La torre è incastonata tra due archi che la collegano ai palazzi circostanti, creando un’armonia visiva molto piacevole.
Ad arricchire l’offerta culturale, troviamo la Loggia dei Notai, un gioiello dell’architettura civile, il Teatro Nuovo, un elegante palcoscenico, e il Museo della Cattedrale, custode di preziosi reperti.
La Cattedrale di San Giorgio
In Corso Martiri della Libertà, che incrocia Piazza Trento e Trieste, sempre nel cuore della città, sorge la Cattedrale di San Giorgio, chiesa madre dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio e gioiello architettonico che racconta la storia millenaria della città. Fu importante fonte di ispirazione al grande poeta Ludovico Ariosto.
La costruzione della cattedrale iniziò nel 1135 e fu dedicata a San Giorgio, come si legge nell’iscrizione in volgare nell’atrio della chiesa. L’altare maggiore fu consacrato nel 1177, a testimonianza della rapidità dei lavori iniziali.
Nel corso dei secoli, la cattedrale subì numerose modifiche e ampliamenti, che ne hanno arricchito lo stile e l’aspetto. La sua struttura è a tre cuspidi caratterizzata da numerose arcate, finestroni, sculture di scene del Nuovo Testamento e statue. L’abside fu rifatto nel XVI secolo, il transetto nel XVII secolo, e le navate nel XVIII secolo, conferendo all’interno un aspetto classico con una ricca decorazione pittorica e scultorea.
Al momento della nostra visita era chiusa per lavori di restauro e la facciata era nascosta dalle impalcature. A causa dei danni subiti durante il terremoto del 2012 e di un progressivo deterioramento, è stata sottoposta a un lungo intervento di restauro e consolidamento, che ha comportato la chiusura al pubblico dal 2019 al 22 marzo 2024. Si intuiva però che è un capolavoro che racchiude gli stili di tutte le epoche storiche che la città ha attraversato, tra cui lo stile gotico e romanico.
Nella parte lungo piazza Trento e Trieste, sulla fiancata dell’edificio, ci sono due logge con piccole colonne scolpite. In basso vi è la Loggia dei Merciai, occupata da negozi fin dal Medioevo.
Sul lato sud si trova il maestoso campanile rinascimentale fatto in laterizio bianco, rivestito in pietra calcarea e altri provenienti della pietra, ed è opera incompiuta di Leon Battista Alberti. Venne realizzato tra il 1451-1493 e completato nella sua forma attuale alla fine del XVI secolo.
Oltretutto non è bilanciato e non è completamente stabile a causa del terreno sabbioso su cui sorge, quindi aggiungere il peso del tetto avrebbe potuto causarne il crollo, motivo per cui è rimasto incompiuto.
Quadrivio degli Angeli: l’incrocio più celebre di Ferrara
Il Quadrivio degli Angeli è un capolavoro urbanistico dominato da tre palazzi storici. Palazzo dei Diamanti, simbolo del Rinascimento ferrarese, svetta maestoso, mentre Palazzo Prosperi-Sacrati, il più antico, ha guidato la progettazione dell’intero incrocio. Palazzo Turchi di Bagno, infine, completa l’armonia dell’insieme, ospitando oggi un orto botanico e un museo di paleontologia.
Castello Estense, tra storia e leggenda
Il bene culturale più rappresentativo è Castello Estense, chiamato anche Castello di San Michele in quanto la prima pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre, giorno di San Michele arcangelo. Uno dei simboli più iconici della città e uno dei castelli medievali meglio conservati d’Italia.
La costruzione del castello iniziò nel 1385 per volere di Niccolò II d’Este. Da fortezza difensiva, quale era in origine, il castello si evolse in una lussuosa residenza, arricchendosi di sale affrescate, giardini e decorazioni sontuose. Edificata in mattoni di cotto rossi aveva funzioni di controllo politico e militare del territorio e per la difesa della famiglia estense.
Ora è sede museale permanente. Si può visitare l’interno, previo il pagamento del biglietto di ingresso, e si possono ammirare gli appartamenti ducali, le cucine, le prigioni, il Giardino degli Aranci e diverse opere d’arte.
Il fossato che lo circonda contiene circa quindicimila metri cubi di acqua ed è profondo un paio di metri.
Pur non entrando, abbiamo potuto godere dell’accesso ai cortili, varcare i ponti levatoi e fare un giro completo esterno. Un edificio spettacolare, imponente e molto affascinante!
Un quartetto di maestosità
Le quattro torri del castello svettano maestose ai lati a simboleggiare l’eterna grandezza e magnificenza della Famiglia D’Este: Torre Marchesana a sud-est, Torre di San Paolo a sud-ovest, Torre di Santa Caterina a nord-ovest e la splendida Torre dei Leoni a nord-est. Quest’ultima è un punto panoramico da cui si può ammirare la città.
Fantasmi e misteri al Castello estense
Una leggenda, oscura e affascinante, narra che ancora oggi i fantasmi di due amanti tormentati piangano all’interno della cella dove furono rinchiusi prima di essere decapitati sullo stesso ceppo di legno. Si tratta di Parisina Malatesta e Ugo Aldobrandino. Parisina nel 1418, all’età di 15 anni, fu costretta a sposare Niccolò III d’Este che di anni ne aveva 35.
Quest’ultimo aveva già un figlio, Ugo, di 14 anni, frutto di un precedente matrimonio, ma con il passare del tempo i due adolescenti si innamorarono e iniziarono una relazione clandestina.
Scoperto l’accaduto, Niccolò, in un gesto di crudeltà inaudita, fece imprigionare i due amanti condannandoli alla decapitazione insieme a tutte le donne adultere di Ferrara. Da brivido direi!
Casa di Ludovico Ariosto, rifugio di un genio
Sita in via Ariosto 67, fu l’ultimo rifugio di Ludovico Ariosto, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi alla stesura definitiva del poema cavalleresco l’Orlando Furioso.
Custodisce l’eredità di uno dei più grandi poeti italiani che la acquistò nel 1526, ed era per lui un luogo tranquillo e appartato, lontano dai fasti della corte. Qui, il poeta poteva dedicarsi alla sua passione, la scrittura, circondato da un’atmosfera intima e ispiratrice.
L’abitazione, seppur modesta, era dotata di un giardino, un luogo ideale per passeggiare e trovare ispirazione.
Oggi, la casa di Ariosto è un museo che conserva preziosi cimeli legati alla vita e all’opera del poeta. La sedia, testimone silenzioso delle sue creazioni, e il calamaio, strumento del suo genio, ci avvicinano alla quotidianità di Ariosto. A questi si aggiungono diverse medaglie raffiguranti il poeta, tra cui quella rinvenuta nella sua tomba nel 1801, e edizioni dell’Orlando Furioso, l’opera più famosa di Ariosto, tra cui la pregiata edizione illustrata da Gustave Doré, che ci permettono di immergerci nel mondo magico della sua poesia.
Nel giardino vengono organizzati eventi culturali, letterari e concerti.
Chiesa di San Gregorio Magno
Lungo la strada di ritorno abbiamo incrociato la Chiesa di San Gregorio Magno, una delle chiese più antiche della città. Si pensa fosse già parrocchia nel X secolo, e anche il suo campanile, che risale al 1092, risulta essere il più antico di Ferrara.
La chiesa fa angolo con il vicolo del Granchio che appartiene al nucleo urbanistico medievale della città.
Ci aspettavano ancora tante meraviglie da vedere, come il maestoso Palazzo dei Diamanti, che ospita una pinacoteca nazionale e mostre temporanee di grande rilievo. La sua facciata, rivestita da 8.500 esagoni in marmo, è un vero capolavoro. E poi, il trecentesco Palazzo Schifanoia, il raffinato Palazzo Bevilacqua Costabili e innumerevoli altri tesori architettonici. Trovi inoltre decine e decine di chiese sparse per la città.
Una città da scoprire in bicicletta
Ferrara è un vero e proprio paradiso per gli amanti della bicicletta. È la città italiana che più di ogni altra ha abbracciato questo mezzo di trasporto, sia per gli spostamenti quotidiani sia per il tempo libero.
Nonostante i numerosi furti, che rappresentano un ostacolo non indifferente, la passione dei ferraresi per la bicicletta permane immutata.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa da Ferrara. Non immaginavo fosse così ricca di storia, arte e fascino, con i suoi palazzi rinascimentali, le chiese imponenti e le piazze animate. È stata una scoperta inaspettata dove si respira un’atmosfera rilassata e un profumo di storia in ogni angolo.
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Lucy