Il Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano è una delle opere architettoniche più affascinanti e misteriose della Toscana. Situato nella suggestiva valle del fiume Serchio, vicino a Lucca, questo ponte medievale è avvolto da leggende e storie che lo rendono una meta imperdibile per gli amanti della storia, della cultura e del mistero.
Durante un nostro viaggio da Lucca a Bologna, io e Max abbiamo deciso di fare una piccola deviazione per fermarci a Borgo a Mozzano. Max aveva attraversato il comune più volte in passato, senza però mai soffermarsi.
Situato a circa 97 metri sul livello del mare, questo paesino si trova lungo il corso del fiume Serchio, uno dei fiumi più importanti della Toscana. Con i suoi 111 chilometri, è il terzo per lunghezza nella regione e si snoda tra colline e paesaggi suggestivi.
Il nostro obiettivo principale era uno solo: vedere da vicino il celebre Ponte del Diavolo, un’icona della zona. Abbiamo parcheggiato il van a pochissimi metri dal ponte, pronti a scoprire da vicino questa meraviglia medievale carica di leggende e mistero.
La Storia del Ponte del Diavolo
Il Ponte del Diavolo, noto anche come Ponte della Maddalena, risale all’epoca medievale, costruito probabilmente intorno all’anno 1100 per volere della contessa Matilde di Canossa. La sua funzione principale era quella di collegare le due sponde del fiume Serchio, permettendo così il passaggio delle persone e delle merci tra la Garfagnana e la Versilia.
Ciò che lo rende così unico è la sua strana forma e i suoi archi irregolari. Presenta infatti un’arcata centrale molto più alta rispetto alle altre, il che gli conferisce un aspetto asimmetrico e al tempo stesso maestoso. Questa particolarità costruttiva, seppur bizzarra, ha permesso al ponte di resistere a pieno titolo nel corso dei secoli, nonostante le piene del fiume.
Il suo aspetto attuale si deve ad un rifacimento fatto all’inizio del XIV secolo. Data la sua forma molto particolare con questo arco molto più alto e ampio, questa ponte è oggetto di molti racconti.
La Leggenda del Ponte del Diavolo
Ogni grande opera antica che si rispetti ha la sua leggenda, e il Ponte del Diavolo non fa eccezione. Si narra che il capo muratore incaricato della costruzione, resosi conto che non sarebbe riuscito a completare l’opera in tempo, una sera disperato decise di evocare Satana.
Il diavolo gli disse che avrebbe completato lui stesso l’opera in una notte in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte; il muratore accettò e la costruzione fu ultimata.
Il capomastro, disperato per l’imminenza del pesante tributo al diavolo, corse dal parroco del paese, il quale, ascoltata la confessione, escogitò di far attraversare il ponte ad un cane.
Il diavolo, infuriato per il gesto, lo prese e si buttò nelle acque del fiume senza mai più farsi rivedere. Si racconta che il cane ogni tanto si veda passeggiare sul ponte nelle ultime sere di ottobre e che rappresenti il diavolo che ancora cerca l’anima del capocantiere.
Si dice anche di poter osservare sul fondo del fiume il corpo pietrificato del povero animale (fonte Wikipedia).
Oltre a questa versione, ci sono altre storie minori che variano a seconda delle tradizioni locali o delle reinterpretazioni nel tempo. Alcune leggende si concentrano su figure storiche o religiose, mentre altre parlano di antichi riti o miti legati alla zona.
Questo ponte non è solo una testimonianza dell’abilità ingegneristica medievale, ma anche un simbolo di cultura, storia e leggenda.
Curiosità sul Ponte del Diavolo
- Un capolavoro ingegneristico: nonostante la sua forma insolita, il ponte è considerato un capolavoro dell’ingegneria medievale. Le sue arcate irregolari gli conferiscono un aspetto unico, ma servono anche a distribuire il peso in modo tale da rendere il ponte particolarmente stabile.
- Il nome ufficiale: sebbene oggi sia conosciuto principalmente come “Ponte del Diavolo”, il suo nome ufficiale è Ponte della Maddalena. Probabilmente in riferimento a una statua raffigurante Maria Maddalena che si trovava nei pressi del ponte.
- Location da film: il ponte è stato protagonista di varie apparizioni cinematografiche e televisive grazie alla sua estetica fiabesca e alle sue atmosfere misteriose.
La leggenda che circonda il Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano è sorprendentemente simile a quella del Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli (UD): un altro luogo affascinante intriso di mistero e mito. Te ne ho parlato nell’articolo su Cividale.
Per me, le leggende hanno sempre un fascino particolare: riescono a intrecciare storia e fantasia, donando ai luoghi un’aura speciale e rendendo ogni visita un’esperienza ancora più coinvolgente. Quella del Ponte del Diavolo non fa eccezione, con il suo mix di ingegno umano e intervento sovrannaturale.
Queste sono le meraviglie che solo il “viaggiare lentamente” sa offrire. È il bello di un viaggio non pianificato, senza itinerari programmati né tappe obbligate, dove ti lasci trasportare dalla curiosità e dall‘istinto del momento.
All’improvviso ti ritrovi immerso in un borgo medievale, lungo un sentiero che ti conduce in un luogo magico, o davanti a un panorama che ti toglie il fiato. Sono queste scoperte inaspettate che rendono il viaggio più autentico, più emozionante. Per me, è questo il modo migliore di viaggiare: un’esperienza ricca, in cui ogni passo può riservarti una sorpresa.
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Lucy
