Siamo approdati al borgo medievale di Castelbuono per caso. Dopo aver visto la magica Piramide 38° Parallelo ci siamo rimessi in strada per cercare un posto fresco ove passare la notte. Era la fine di luglio, precisamente il 30 ed eravamo sempre nella provincia di Palermo.
Io avevo finito il corso di Web Marketing che stavo frequentando online ormai da due mesi, ma dovevo studiare per affrontare gli esami finali che avrei fatto due giorni dopo.
Con il prezioso aiuto dell’applicazione Park4night abbiamo trovato un’area sosta camper con carico e scarico acque nere (non c’è scarico acque grigie) a Castelbuono .
Siamo arrivati nel primo pomeriggio e ci siamo posizionati davanti ad un panorama stupendo sulle montagne circostanti. Infatti l’area è piuttosto spartana, su sterrato, non ha stalli delimitati, è gratuita ed è collocata a strapiombo sulla montagne. Una meraviglia!
A pochi metri da dove eravamo parcheggiati c’è un’altra area sosta camper ma senza service. Si tratta di un normale parcheggio adibito agli autocaravan, gratuito, che però è leggermente in pendenza, circondato da siepi e quindi senza panorama.
Verso le 17 ci siamo incamminati a piedi per visitare il paese. Il borgo di Castelbuono è situato alle pendici del Colle Milocca, nella vallata delle Madonie. È un comune montano di circa 9000 abitanti, situato a 423 metri s.l.m. Le prime notizie su questo paese si ebbero intorno al Medioevo, quando il conte Francesco di Ventimiglia, nel 1317, fece costruire il castello su un antico sito bizantino e intorno al quale, poi, si estese l’abitato.
La Panchina gigante della Pace e per l’inclusione di tutti i popoli
Prima di arrivare in centro, praticamente accanto al viale del Castello, ci siamo imbattuti casualmente nella Panchina gigante della Pace e per l’inclusione di tutti i popoli. È alta 2 metri, larga 3 metri, profonda 1,20 metri ed è dipinta con i colori della bandiera della Pace. Come tutte le panchine giganti è collocata davanti ad un bellissimo scenario sulle colline e sui monti che contornano il paese per promuovere un messaggio di pace e amore. Bellissima iniziativa!
Il Castello dei Ventimiglia
L’incantevole Castello dei Ventimiglia è sito nel centro del borgo di Castelbuono e il suo aspetto attuale è il frutto di numerose ristrutturazioni e mutamenti dovuti a fenomeni naturali, che rendono addirittura difficile la ricostruzione del suo aspetto nativo. Ha una pianta quadrangolare, formata da un corpo centrale e quattro torri.
Esternamente è un mix di stili diversi che in quel periodo condizionavano l’architettura siciliana come ad esempio lo stile arabo, quello normanno e quello delle costruzioni militari sveve. Oggi è la sede del Museo Civico.
Quel giorno una coppia di sposi stava facendo le foto sulla grandissima scalinata antistante il castello ed io e Max non siamo saliti per non “disturbare” proseguendo il nostro giro.
Le vie del borgo erano addobbate a festa per l’evento “Castelbuono Paese DiVino” – “DiVino Festival“. Una manifestazione enogastronomica delle Madonie che anima i vicoli e le piazze del paese. All’evento prendono parte oltre cento aziende enogastronomiche di tutta Italia per far conoscere le loro produzioni vinicole. Infatti le strade erano gremite di persone, e negozi e locali erano affollati.
Noi siamo entrati in una libreria e abbiamo acquistato due libri che ci interessavano. Io e Max entriamo sempre nelle librerie che incontriamo anche solo per guardare le novità. Ci piace sentire il profumo della carta e assaporare il silenzio che aleggia in questi negozi.
Chiesa di Maria Assunta Matrice Vecchia
Passeggiando tra i vicoletti e le stradine di questo borgo siciliano abbiamo notato la Chiesa di Maria Assunta Matrice Vecchia, la principale di Castelbuono, risalente al XIV secolo (per l’esattezza al 1362). Si trova proprio nella piazza centrale e si fa notare per la sua particolare facciata in stile gotico-catalano e il suo campanile romanico-gotico.
Dei cartelli illustrati appesi sui muri di un paio di palazzine ci hanno fatto scoprire che a Castelbuono si svolge, in contemporanea alla Festa della Patrona Sant’Anna, il 26 luglio di ogni anno, il Giro podistico internazionale. Una gara di corsa su strada a cui partecipano atleti di fama mondiale. È la corsa su strada più antica d’Europa e la prima edizione si svolse il 27 luglio del 1912.
Chiesa Natività di Maria Vergine Matrice Nuova
Altro edificio degno di nota è la Chiesa Natività di Maria Vergine Matrice Nuova costruita tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII. Fu distrutta dai terremoti del 1818, ’19 e ’23 e fu riedificata nel 1830 in stile neoclassico. Custodisce numerose opere d’arte importanti tra cui la Madonna del Lume, olio su tela risalente al XIX secolo.
La pregiata manna
Castelbuono è famosa per un prodotto tipico tradizionale: la Manna. Una pregiata sostanza zuccherina derivante dalle secrezioni del tronco del frassino. Ha proprietà lassative, emollienti e sedative della tosse. Le uniche coltivazioni riconosciute in Italia e nel mondo sono quelle della valle delle Madonie nei comuni di Castelbuono e Pollina.
Questo prodotto rientra nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal ministero delle politiche agricole e forestali. Ha un costo piuttosto elevato: circa 190-200 euro al chilo.
Arrivata l’ora di cena abbiamo deciso di mangiare una pizza e abbiamo seguito l’indicazione di un cartello posto all’ingresso di una viuzza. Perché? Perché ci ha ispirato il nome del locale e perché guardando le recensioni sul web ho visto che erano ottime.
Ristorantino molto particolare, accogliente e appartato. La titolare, una signora a modo e gentile ci ha servito raccontandoci un po’ del suo ristorante e del motivo per cui si chiamava cosi: Hostaria Cycas.
Cycas è il nome di una pianta che ricorda grossomodo le palme ma è molto più antica. Questo ristorante ha all’ingresso una Cycas di 120 anni piantata nel pavimento. Bellissima!
Abbiamo mangiato due ottime pizze fatte con lievito madre e dalla lievitazione oltre le 48 ore e due dolci formidabili. Io ho preso il cannolo scomposto con pistacchio di Bronte e Max un dolce tipico della tradizione pasticciera madonita, il “testa di turco“. Erano stra buoni!
Dopo cena siamo tornati al van felicissimi di aver visitato un posto tanto bello. E per finire in grande la serata ci ha riservato un cielo stellato da brividi. La temperatura era gradevole e ci siamo seduti fuori dal van a gustarci lo spettacolo con un bicchiere di sangria ghiacciata.
Verso la una meno venti siamo stati svegliati dai fuochi d’artificio ben visibili dalla montagna di fronte. Ce li siamo guardati dalla finestra del soffietto e poi ci siamo addormentati.
Un altro luogo di questa splendida isola ci ha fatto emozionare e ci ha donato una nuova esperienza, nuove conoscenze e sicuramente rimarrà per sempre nel nostro cuore.
Castelbuono in inverno non gode di una temperatura atta a svernare in quanto le massime a dicembre e gennaio si aggirano sui 12/14 gradi e sono mesi piovosi.
Ma è sicuramente un posto che merita una visita nel periodo migliore che va da maggio a novembre. È un borgo stupendo. Ricco di particolari, cose belle da vedere, un’area sosta gratuita con un bel panorama e immersa nella tranquillità.
Dopo di che ci siamo diretti a Cefalù perché era l’unico posto nelle vicinanze in cui c’è una lavanderia self service. Abbiamo solo fatto il bucato in quanto la cittadina era impraticabile in quel periodo. Troppo turismo, traffico per le strade e ovviamente non c’era posto per passare la notte con il van in libera. Sicuramente torneremo fuori stagione per poterla visitare.
Abbiamo fatto anche delle bellissime riprese con il drone potendo ammirare questo paesino in tutto il suo splendore dall’alto.
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P.S. Tappa da non perdere perché dopo che siamo andati via da Cefalù e dopo aver percorso tantissimi chilometri abbiamo trovato in tarda serata un posto molto inquietante per passare la notte che però ci ha riservato una bella sorpresa…
Lucy