Tra le perle nascoste dell’Italia meridionale, Morano Calabro si distingue per la sua straordinaria bellezza e il fascino senza tempo. Situato nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, questo borgo medievale sito in provincia di Cosenza, al confine con la Basilicata, è una tappa imperdibile per chi ama scoprire luoghi autentici e ricchi di storia. Un vero e proprio gioiello che merita di essere scoperto.
Dove parcheggiare il tuo camper?
Con l’aiuto dell’applicazione Park4night, io e Max, abbiamo troviamo un’area sosta gratuita a Morano Calabro. Un grande parcheggio dove trovi due fontanelle di acqua potabile e lo scarico per le acque grigie e nere (un tombino). Poco prima del parcheggio c’è un cartello che indica che questo comune fa parte del Circuito del “Comune Amico del Turismo Itinerante”.
Indirizzo Area Camper: Via Tufarello, 27, 87016 Morano Calabro CS
Un viaggio nel tempo: la storia di Morano Calabro
Morano Calabro ha origini antichissime, risalenti all’epoca romana. Il nome “Morano” è un enigma avvolto nella nebbia del tempo. Le sue radici affondano in un passato remoto, sfuggendo a ogni tentativo di interpretazione definitiva.
Le leggende e le congetture si sono susseguite nei secoli, intrecciando storia e mito. Dai Mori agli antichi greci, dai romani agli ebrei, ogni popolo ha cercato di lasciare il proprio segno sull’etimologia di questo luogo, ma la verità sembra celarsi ancora dietro un velo di mistero.
Le antiche pietre di Morano custodiscono un segreto nel loro nome latino, “Muranum“. Questo toponimo, risalente all’epoca romana, ci rivela l’esistenza di un’antica proprietà terriera, forse legata a una famiglia di nome Muro o Murro. Il suffisso “-anum” ci parla di un tempo in cui il territorio era suddiviso in grandi latifondi. Il nome “Calabro“, aggiunto in seguito, è come un sigillo che lega indissolubilmente il borgo alla sua terra, la Calabria.
Le prime prove sicure sull’esistenza di Morano risalgono a circa 200 anni prima di Cristo. Anche se non possiamo dire con certezza se il paese esistesse già prima di quella data, alcune storie antiche suggeriscono che potrebbe essere stato fondato da popoli ancora più antichi, come gli Enotri. Ritrovamenti archeologici recenti, come monete e resti di sepolture, confermano che la zona era abitata già da molto tempo.
I romani costruirono una strada importante che passava per Morano e la chiamarono “Via Capua-Rhegium”. Su una pietra trovata lungo questa strada, incisa circa nel 200 a.C., si menziona anche Morano. Questo ci fa capire che il paese era già un luogo importante all’epoca.
La storia feudale di Morano è complessa e articolata. Anche se fu sottoposta al dominio di diverse famiglie nobili, come gli Apollonio Morano, i Fasanella e i Sanseverino, il borgo riuscì a mantenere una certa autonomia. Questo è dimostrato da vari documenti storici, come la Platea del 1546, che descrivono come le famiglie locali godevano di privilegi e diritti che limitavano il potere dei feudatari. In alcuni periodi, Morano era praticamente una città libera, anche se formalmente era un feudo. Questa situazione unica è dovuta in parte alla sua posizione strategica e alla capacità dei suoi abitanti di difendere i propri diritti.
Alla fine del XV secolo, la cittadina fu teatro di uno scontro tra le truppe del Gran Capitano Consalvo de Córdoba e gli abitanti del borgo. Durante il suo passaggio attraverso la Calabria, il condottiero spagnolo fu attaccato a sorpresa dai moranesi, che gli tesero un’imboscata. Dopo aver subito una momentanea sconfitta, Consalvo riuscì a riconquistare Morano e a sconfiggere i ribelli. Una leggenda locale narra che un frate francescano salvò Morano dalla vendetta del condottiero, convincendolo a risparmiare gli abitanti. Da allora, San Bernardino divenne il patrono della città.
I Sanseverino di Bisignano, una potente famiglia nobiliare, governarono Morano per molti secoli a partire dal XIV secolo. Durante il loro dominio, la città conobbe un periodo di grande splendore, grazie alle numerose opere di mecenatismo dei principi Sanseverino. Furono loro a fondare il monastero di San Bernardino, ad ampliare il castello e a costruire il Palazzo del conte. Il principe Pietro Antonio Sanseverino, in particolare, concesse molti privilegi agli abitanti di Morano. Tuttavia, con la morte di Niccolò Bernardino, ultimo discendente diretto, il feudo passò ad altre famiglie, fino all’abolizione del feudalesimo.
Morano, dopo aver fatto parte del Regno delle Due Sicilie e poi del Regno d’Italia, subì un drastico cambiamento demografico a causa di un massiccio flusso migratorio verso l’estero, soprattutto verso l’America Latina, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Questo fenomeno, che portò a una diminuzione della popolazione di oltre il 30% in soli vent’anni, lasciò un segno profondo nel tessuto sociale del borgo, al punto che, all’inizio degli anni Ottanta, Morano Calabro ha stretto un gemellaggio con la città brasiliana di Porto Alegre, dove risiede una numerosa comunità di origine moranese.
Morano Calabro oggi
Morano conserva un centro storico che è un autentico museo a cielo aperto, dove ogni angolo racconta storie di un passato intriso di tradizioni e cultura. Il borgo si sviluppa in un intricato dedalo di viuzze acciottolate, pittoresche scalinate e case disposte a terrazza, che sembrano sfidare la gravità, abbarbicate sulla collina. Ogni passo tra queste strade sembra riportare indietro nel tempo, regalando scorci di rara bellezza.
Ignari della sua storia e della sua importanza, ho subito cercato informazioni online. Con grande stupore, scoprii che Morano Calabro è annoverato tra i Borghi più belli d’Italia! Anche dal parcheggio, il colpo d’occhio lasciava intuire la sua straordinaria antichità, con il borgo arroccato su un monte ai piedi del maestoso massiccio del Pollino, ad un’altitudine di 694 metri sul livello del mare.
Le stradine, strette e tortuose, si intrecciano come un labirinto medievale, e le abitazioni, costruite secondo un’architettura povera ma affascinante, sono addossate l’una all’altra, creando un’atmosfera unica. Questa configurazione urbana, frutto di secoli di adattamenti, rende Morano Calabro uno dei centri storici più affascinanti e suggestivi di tutta la Calabria, capace di incantare con la sua semplicità e il suo carattere autentico.
Il Castello Normanno-Svevo
Osservandolo dal basso, Morano Calabro sembra un presepe vivente, con la cima maestosamente dominata dal Castello Normanno-Svevo. Per raggiungere il castello, il percorso si snoda attraverso un intrico di vicoli stretti, antichi archi, infinite scalette di pietra e suggestivi sottopassi che sembrano usciti da un’altra epoca. Ogni passo regala scorci unici e panorami mozzafiato che si aprono tra le case e le colline circostanti.
Questo borgo, lontano dalla frenesia della modernità e dal caos delle metropoli, è immerso in una cornice naturale straordinaria. Qui, circondata da paesaggi suggestivi e silenzi interrotti solo dai suoni della natura, ho provato la sensazione di un vero viaggio nel tempo, come se le lancette dell’orologio fossero tornate indietro a un’epoca più semplice e autentica.
Dominando dall’alto la valle dell’antico Sybaris, i ruderi del Castello Normanno-Svevo raccontano una storia millenaria. Le sue fondamenta, risalenti all’epoca romana, testimoniano l’importanza strategica di questo luogo fin dall’antichità. Nel corso dei secoli, normanni, svevi e rinascimentali hanno lasciato il loro segno su questa maestosa costruzione, trasformandola in un simbolo di potere e difesa.
Il castello subì radicali trasformazioni nel XVI secolo, grazie ai lavori commissionati da Pietrantonio Sanseverino, che lo trasformarono in una fortezza imponente, ispirata al Maschio Angioino di Napoli. Tuttavia, dopo un periodo di splendore, il castello fu abbandonato e subì gravi danni a causa di eventi bellici e saccheggi. Oggi, i suoi ruderi, pur segnati dal tempo, ci permettono ancora di immaginare la sua maestosità originale: un complesso fortificato con torrioni, rivellini e un ponte levatoio, in grado di ospitare una numerosa guarnigione.
Chiesa arcipretale dei Santi Pietro e Paolo
Nei pressi del castello si trova la Chiesa Arcipretale dei Santi Pietro e Paolo, un gioiello di architettura sacra risalente all’anno 1000 circa. Questo luogo di culto, intriso di storia e spiritualità, custodisce un ricco patrimonio artistico e culturale. Tra le opere più rilevanti spicca un antico sarcofago, testimonianza di epoche remote, e uno splendido affresco raffigurante la Vergine delle Grazie, esempio di arte religiosa dal profondo significato spirituale.
La chiesa conserva anche una preziosa Croce Processionale in argento, un capolavoro di oreficeria sacra che attira l’ammirazione di visitatori e fedeli. Oltre a queste opere, il suo interno ospita numerosi altri tesori artistici, tra cui statue, dipinti e reliquiari, che raccontano secoli di devozione e cultura, pregevoli opere d’arte, tra cui due tele del Seicento attribuite a Giovan Battista Colimodio: l’Adorazione dei Pastori e la Madonna in trono con il Bambino e quattro Santi.
Di particolare interesse è anche il coro ligneo, realizzato nel XVIII secolo dai maestri intagliatori Mario e Agostino Fusco, un capolavoro di ebanisteria. Completa l’arredo un pregevole organo portatile del XVIII secolo.
Chiesa Santa Maria Maddalena
Altra chiesa, molto importante per l’elevata concentrazione di opere d’arte, è quella di Santa Maria Maddalena, fondata nel XI secolo. Ha subito numerosi interventi nel corso del tempo e la struttura attuale, a pianta basilicale, risale al XVIII secolo.
L’interno, riccamente decorato in stile barocco, è impreziosito da un coro ligneo e da pregevoli opere d’arte. La facciata, con il suo elegante portico e le sue proporzioni classicheggianti, rappresenta un esempio di architettura eclettica. Nel 1862, si decise di impreziosire ulteriormente l’edificio rivestendo il campanile, costruito quasi un secolo prima, e la cupola, più recente, con maioliche colorate. La scelta cadde su maioliche in stile campano, caratterizzate da tonalità vivaci di giallo e verde.
Un viaggio tra memorie sospese: fotografie che raccontano il passato
Nella parte bassa del borgo si possono ammirare fotografie incorniciate, appese con cura lungo i muri, che raccontano frammenti di vita del passato. Questi scatti, autentiche finestre su un’epoca lontana, ritraggono momenti significativi della storia del posto, tra cui il locale che un tempo ospitava la biglietteria navale, punto di partenza per i viaggi verso l’America.
Oggi, quell’edificio è diventato un tabaccaio, ma le immagini conservano intatta la memoria di un periodo in cui emigrare rappresentava una speranza per un futuro migliore.
Questi reperti storici, semplici ma toccanti, evocano emozioni profonde, suscitando una connessione con le storie di chi ha vissuto quei tempi. Camminare tra quelle mura, osservando le fotografie che sembrano sussurrare ricordi di sogni e sacrifici, è un’esperienza che fa venire la pelle d’oca, un viaggio emotivo nella storia di una comunità.
Gli incontri belli a Castrovillari
La sera ci siamo spostati a Castrovillari, distante appena 7 km, per gustare una pizza e incontrare di persona un amico youtuber che fino a quel momento conoscevamo solo online: Daniele Frezzolini. È stato un piacere trascorrere del tempo con lui e sua moglie Adriana, che ci hanno accolti con grande calore e ci hanno fatto da guida nella scoperta della cittadina, mostrandoci le sue particolarità e i suoi angoli più caratteristici.
La serata si è conclusa in un locale accogliente dove abbiamo chiacchierato fino all’una di notte, completamente immersi nell’atmosfera vivace di Castrovillari.
Nonostante fosse passata la mezzanotte, la città era ancora animata, con tantissime persone in giro, come se fosse in festa.
Ci siamo davvero divertiti moltissimo. Daniele e Adriana si sono rivelati due persone straordinarie: semplici, ospitali e incredibilmente piacevoli.
Morano Calabro ci ha regalato emozioni indimenticabili. Abbiamo visitato tanti borghi storici, ma questo è davvero unico, un luogo che lascia senza fiato per la sua bellezza e autenticità.
Un gesto che mi ha particolarmente colpita e resa felice è stato vedere la pagina Facebook della Pro Loco di Morano notare il post che avevo pubblicato dopo la nostra visita e condividerlo con la loro comunità. È stata una piccola ma significativa dimostrazione di accoglienza e riconoscimento che ha reso l’esperienza ancora più speciale.
Sono profondamente onorata per questo gesto e desidero esprimere la mia gratitudine all’amministrazione comunale per l’attenzione riservata ai viaggiatori in camper. È davvero apprezzabile la presenza di un parcheggio attrezzato per la sosta, con la possibilità di effettuare comodamente camper service, situato a pochi passi dal cuore del paese. Un servizio che dimostra cura e ospitalità verso chi sceglie di visitare questo splendido borgo.
TravelPodcast ‘Avventure su quattro ruote!’
Non dimenticare di seguire il mio TravelPodcast dedicato ai viaggi in camper! In ogni episodio, ti porterò in un affascinante viaggio attraverso i luoghi più belli e le storie più coinvolgenti delle mie avventure on the road.
Condividerò suggerimenti pratici, ispirazioni per le tue destinazioni e racconti avventurosi che sicuramente risveglieranno la tua passione per l’esplorazione. Che tu sia un amante dei viaggi in camper o semplicemente desideri scoprire le meraviglie del mondo, questo podcast è pensato per te.
Sintonizzati e unisciti a me nei prossimi e nuovi episodi! Trovi informazioni nella sezione PODCAST del blog.
Lucy