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Castelsardo e la roccia dell’Elefante

Castelsardo e la roccia dell’Elefante sono due luoghi che mi hanno regalato un vero e proprio vortice di emozioni: dalla scoperta di un borgo ricco di storia e cultura, all’inaspettata disavventura al pronto soccorso, fino alla meraviglia di fronte alla spettacolare Roccia dell’Elefante.

Ma riprendiamo da dove eravamo rimasti; lasciata la bellissima caletta di Coscia di Donna a Stintino, abbiamo proseguito lungo la costa nord in direzione Porto Torres. E siccome si era fatta ora di pranzo ci siamo parcheggiati davanti al porto. Un pasto veloce consumato davanti alle grandi navi ormeggiate che ci facevano fantasticare sulle prossime mete, mentre cercavamo una lavanderia self service per fare il bucato e un posto per passare la notte.

Grazie alle mappe siamo riusciti a trovare ciò che cercavamo.

Parcheggio a Porto Torres di fronte alle grandi navi, in Sardegna
Parcheggio a Porto Torres

Facciamo il bucato una volta a settimana, e in circa un’ora e mezza riusciamo a lavare, asciugare e sistemare i panni. Nel frattempo, sfruttiamo l’attesa lavorando all’editing di video o la stesura degli articoli del blog.

Per la notte, abbiamo scelto uno spot a Tonnara, una frazione del comune di Sorso in provincia di Sassari, posteggiando il van proprio su una spiaggia, davanti ad alcune case abbandonate.

Era quasi buio e quel tratto di costa selvaggia era l’unico posto disponibile per la sosta notturna. Nonostante la spiaggia non fosse curata e la presenza di edifici abbandonati nelle vicinanze, il panorama era mozzafiato. Il tramonto ormai passato, aveva lasciato un cielo dai colori ancora molto intensi, di un rosso fuoco. Da rimanere senza parole…

Tramonto a Tonnara, in Sardegna
Tramonto a Tonnara

Un risveglio allergico: sirene, ospedale e un viaggio inaspettato

Il giorno dopo, riprendiamo il nostro viaggio. Dietro una curva, all’improvviso, un borgo affacciato sul mare cattura la nostra attenzione. Adagiato su un promontorio, incuriosisce il nostro sguardo e ci spinge a fermarci. Scopriamo di trovarci di fronte a Castelsardo, un borgo medievale che meritava sicuramente una visita. Cerchiamo un posto per la notte e programmiamo di esplorare il paese il giorno successivo.

Castelsardo sullo sfondo vista dal parcheggio, in Sardegna
Castelsardo vista dal parcheggio

Lo spot che abbiamo trovato era un vero paradiso mozzafiato: arroccato a strapiombo sul mare, offriva un panorama da brividi. Davanti a noi si ergeva tutta Castelsardo e come cornice a questo spettacolo, il sole calante che incendiava il cielo di sfumature di rosa e arancio, creando un’atmosfera fiabesca.

Eravamo in uno spiazzo sterrato presso la Spiaggia Lu Poltu di la Rena, un piccolo paradiso incontaminato incastonato tra le rocce. Un’oasi di pace e tranquillità dove l’aria era pura e profumata di salsedine e macchia mediterranea; un balsamo per i sensi.

Trovi questo parcheggio anche segnalato su Google Maps e sull’applicazione Park4night (coordinate: 40.9128, 8.7293 (lat, lng) N 40°54’46.08” E 8°43’45.624”). Non ci sono servizi di camper service.

Davanti a tanta bellezza, eravamo senza fiato. Le albe e i tramonti, spesso considerati spettacoli scontati, si rivelano invece sempre unici e irripetibili.

Ogni giorno, infatti, il cielo regala un’infinità di nuance, diverse a seconda del luogo in cui ci si trova. E anche le nostre emozioni si tingono di tonalità differenti, influenzate dalle giornate che ci attendono o da quelle appena trascorse. Ogni alba e ogni tramonto diventa così un’esperienza individuale e irripetibile.

I nostri piani per il giorno successivo subirono un brusco cambiamento. Al risveglio, un forte mal di collo mi attanagliava, spingendomi a prendere un antinfiammatorio dopo colazione. Una decisione rivelatasi, ahimè, sbagliata.

Nel giro di pochi minuti, il mio viso, gli occhi e la parte posteriore del collo si gonfiarono a dismisura. Era la seconda volta che affrontavo una reazione allergica così violenta. La prima, mentre eravamo a Rimini per il lavoro di Max, non aveva portato a una diagnosi precisa.

Questa volta, però, non c’era tempo da perdere. Abbiamo chiamato il 118 e un’ambulanza mi ha trasportato di corsa all’ospedale di Sassari, a sirene spiegate. Trentacinque chilometri di curve percorse a tutta velocità.

Arrivati al pronto soccorso, medici premurosi mi hanno somministrato cortisone e antistaminico, sottoponendomi a tutte le analisi del caso, e dopo due flebo idratanti, nel primo pomeriggio, finalmente mi hanno dimesso con una terapia e delle precauzioni da seguire. Max, preoccupato, ha dovuto attendere pazientemente il mio ritorno fuori dall’ospedale.

Io al pronto soccorso
Io al pronto soccorso

Castelsardo: gioiello medievale affacciato sul mare

Dopo l’adrenalinica corsa in ambulanza, siamo ritornati a Castelsardo, ripercorrendo a ritroso il tragitto fatto a sirene spiegate. Il sopralluogo, forzatamente rimandato all’indomani, lasciava un velo di amarezza, ma la notte serena ci avvolgeva in un abbraccio ristoratore. L’unico suono a turbare la quiete era il canto melodioso delle onde che si infrangevano sugli scogli sotto di noi. Una ninna nanna che ci accompagnava verso un sonno profondo.

Lasciato alle spalle il van, il giorno seguente ci siamo avventurati alla scoperta di Castelsardo, a piedi, pronti a perderci tra le sue suggestive viuzze.

Questa cittadina è inserita in diverse reti, tra cui ‘I borghi più belli d’Italia’, ‘Les Plus Beaux Villages de la Terre’, ‘ Città regia della Sardegna’ e la ‘Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo’.

Castelsardo, in Sardegna
Castelsardo (immagine acquisita da http://www.sardinianbeaches.com/beaches-of-sardinia/north/castelsardo/)

Conta circa 5700 abitanti e si affaccia al centro del golfo dell’Asinara nel nord-ovest dell’isola sarda. Una roccaforte conosciuta per la sua storia medievale, il suo artigianato e le sue bellissime spiagge.

Castelsardo fu fondata nel 1102 dai Genovesi, che costruirono un castello sulla cima del promontorio per difendere la città dagli attacchi. Il castello fu successivamente ampliato dagli Aragonesi e dai Sabaudi, e divenne la residenza dei governatori sardi. La città fu conquistata dai Pisani nel 1207, dai Genovesi nel 1284 e dagli Aragonesi nel 1323. Rimase sotto il dominio spagnolo fino al 1708, quando passò sotto il potere sabaudo.

Rinomata per la sua tradizione artigianale, in particolare per la lavorazione del cestino e della ceramica, la città ospita numerosi laboratori dove è possibile ammirare gli artigiani al lavoro e acquistare prodotti tipici. Vi è anche il Museo dell’Intreccio Mediterraneo dedicato a questa attività.

Io e Max con una lunga passeggiata siamo arrivati alla bellissima concattedrale di Sant’Antonio Abate, che ti stupisce perché collocata a picco sul golfo in una posizione panoramica, con la sua bellissima torre campanaria coperta da un cupolino maiolicato (rivestito di smalto, vetrificato); il principale luogo di culto della città.

Risalente al XVIII secolo, racchiude all’interno cappelle laterali, navata a crociera, un altare in marmo del 1810, la tavola della Madonna con Bambino dipinta nel XV secolo e numerose opere d’arte custodite perfino nei sotterranei della cattedrale.

Ma prima di arrivare davanti a questa meraviglia abbiamo attraversato il percorso di sentinella che si snoda lungo le possenti mura medievali che racchiudono il borgo, dove si possono ammirare, oltre ad una splendida vista sul golfo, il ponte levatoio e la porta Pisana, uno dei due accessi alla città.

Il tracciato è lungo circa 1 chilometro e ha un dislivello di 100 metri, è ben segnalato, ed è adatto a persone di tutte le età.

C’era anche qualcosa che aveva tutta l’aria di essere un’antica catapulta, ma non c’era nessun cartello che indicasse di cosa si trattava.

Resti della probabile catapulta
Resti della probabile catapulta

Come ciliegina sulla torta di questa giornata memorabile a Castelsardo, la nostra passeggiata si è conclusa con un aperitivo in un locale, aperto nonostante fosse domenica, che ci ha accolti con calore.

Ci siamo accomodati su una terrazza con vista mozzafiato sul mare e ci siamo goduti una birra fresca accompagnata da squisiti stuzzichini, preparati con ingredienti locali.

Un momento di puro relax e convivialità, perfetto per brindare alla bellezza di questo borgo incantato, prima di tornare al nostro van.

Il nostro aperitivo a Castelsardo
Il nostro aperitivo a Castelsardo

La roccia dell’Elefante: enigma scolpito nella pietra

A circa quattro chilometri dal centro di Catelsardo, presso la località Molteddu al km 4,3 della SS 134 in direzione del comune Sedini, si trova la particolare roccia dell’Elefante (Indirizzo: Strada Statale 134 Km 19,300, 07031 Castelsardo SS).

Si tratta di un grosso masso trachitico e andesitico, dal forte color ruggine, notevolmente eroso dagli agenti atmosferici che gli hanno conferito il singolare aspetto di un pachiderma seduto.

Originariamente il masso faceva parte del complesso roccioso di monte Castellazzu dal quale si distaccò rotolando a valle. Ha un’altezza di circa 4 metri e al suo interno si trovano due ‘domus de janas’, ovvero delle tombe preistoriche scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica, risalenti appunto al periodo prenuragico.

La Roccia dell’Elefante è visitabile gratuitamente, e da qui si può ammirare una vista panoramica mozzafiato su una vallata verdeggiante che si estende a perdita d’occhio.

Castelsardo ci ha stupiti e sorpresi: una cittadina particolare, incantevole e preziosa per il suo concentrato storico e per la sua posizione geografica che regala vedute emozionanti.

TravelPodcast “Avventure su quattro ruote!”

Non dimenticare di seguire il mio TravelPodcast dedicato ai viaggi in camper! In ogni episodio, ti porterò in un affascinante viaggio attraverso i luoghi più belli e le storie più coinvolgenti delle mie avventure on the road.

Condividerò suggerimenti pratici, ispirazioni per le tue destinazioni e racconti avventurosi che sicuramente risveglieranno la tua passione per l’esplorazione. Che tu sia un amante dei viaggi in camper o semplicemente desideri scoprire le meraviglie del mondo, questo podcast è pensato per te.

Sintonizzati e unisciti a me nei prossimi e nuovi episodi! Trovi informazioni nella sezione PODCAST del blog.

Lucy

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