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Santuario di Castelmonte: storia, spiritualità e panorami mozzafiato

Situato sulle alture del Friuli Venezia Giulia, Castelmonte è uno dei santuari più antichi e suggestivi della regione. Immerso in un contesto naturale di rara bellezza, questo luogo affascina per la sua spiritualità, la ricca storia e i panorami mozzafiato che offre su valli e montagne circostanti.

Panorama dalla terrazza del Santuario di Castelmonte in Friuli Venezia Giulia
Panorama dalla terrazza del Santuario

Dove parcheggiare il tuo camper?

Io e Max siamo passati dal Santuario di Castelmonte il 15 agosto 2021, approfittando del fatto che fosse lungo il percorso verso il Monte Matajur, dove ci stavamo dirigendo. Abbiamo pranzato velocemente nel parcheggio antistante il santuario, circondati dalla tranquillità della natura, prima di dedicarci alla visita di questo luogo ricco di fascino e storia.

Il parcheggio, l’unico disponibile, si trova proprio davanti al santuario. È gratuito e perfettamente integrato nell’ambiente naturale. Tra i servizi a disposizione, ci sono bagni pubblici ben tenuti, bidoni per lo smaltimento dei rifiuti e un’area verde attrezzata, ideale per chi desidera fare un picnic o semplicemente rilassarsi immerso nella quiete del parco. Una sosta davvero piacevole per camperisti e viaggiatori.

La storia del Santuario della Beata Vergine di Castelmonte

Il santuario mariano dedicato alla Beata Vergine di Castelmonte, noto anche come “Madone di Mont” in friulano e “Stara Gora” in sloveno, è situato nella località di Castelmonte, frazione del comune di Prepotto in provincia di Udine. Sorge a 618 metri sul livello del mare, ai piedi delle Alpi Giulie, a breve distanza da Cividale del Friuli.

E’ il santuario più antico del Friuli Venezia Giulia ed uno dei più antichi di tutta la cristianità. Le sue radici affondano nel cristianesimo primitivo.

Storicamente, il luogo, per la sua posizione strategica tra le vallate del Natisone e dello Judrio, fu scelto dai romani come avamposto difensivo per proteggere Forum Iulii (l’odierna Cividale del Friuli) dalle incursioni barbariche.

Si presume che, in origine, un piccolo sacello scavato nella roccia fosse dedicato alla Madonna e a San Michele Arcangelo. Nel corso dei secoli, il sito di Castelmonte divenne un rifugio sicuro per la popolazione locale, minacciata da diverse invasioni barbariche.

Nel 1469, un fulmine colpì il campanile, provocando un incendio che distrusse completamente il santuario e la statua lignea della Madonna. Nel 1479 completarono la ricostruzione dell’edificio sacro e collocarono al suo interno una nuova statua marmorea raffigurante la Madonna Nera con il Bambino, che ancora oggi adorna l’altare maggiore.

In seguito, i terremoti del 1511 e del 1513 causarono gravi danni al santuario, ma lo ricostruirono prontamente, lo ampliarono e lo arricchirono.

Nel XVI secolo, l’intero complesso religioso, ormai sviluppatosi in un vero e proprio borgo, fu trasformato in una cittadella fortificata con la costruzione di mura e torri. Nel 1748, il santuario ottenne gli stessi privilegi della basilica romana di Santa Maria Maggiore.

Le usanze feudali furono abolite nel 1797 con l’arrivo delle truppe francesi. Dal 1913, il santuario è affidato alla custodia dei frati cappuccini.

Il borgo di Castelmonte

Il complesso del Santuario di Castelmonte è un luogo ricco di fascino e storia. Al centro si erge la chiesa principale, dedicata alla Beata Vergine Maria, un edificio sacro che conserva elementi architettonici di diverse epoche. Il cuore del santuario è l’altare maggiore, impreziosito dalla statua della Madonna Nera con il Bambino, un’opera marmorea carica di simbolismo e venerazione, che rappresenta un punto focale per la devozione dei pellegrini. La scultura, avvolta da un’aura mistica, è oggetto di preghiere e suppliche, legandosi profondamente alla tradizione spirituale del luogo.

Attorno alla chiesa si sviluppano diversi edifici annessi, progettati per accogliere i pellegrini che visitano il santuario da secoli. Tra questi spiccano un convento, che ospita i religiosi impegnati nella cura del santuario, e una serie di portici che conducono attraverso il complesso, offrendo riparo e un percorso suggestivo immerso nel silenzio. Le mura medievali, imponenti e ben conservate, circondano il santuario e conferiscono al luogo un aspetto fortificato, memoria della sua origine come rifugio sicuro durante i secoli turbolenti.

L’atmosfera del santuario è resa straordinariamente suggestiva dal contrasto tra la sua profonda spiritualità e la natura selvaggia che lo circonda. Il borgo si integra armoniosamente con il paesaggio montano, offrendo vedute mozzafiato sulle valli sottostanti e sull’orizzonte lontano.

Ogni angolo del santuario invita a una riflessione interiore, mentre la bellezza del panorama circostante amplifica la sensazione di pace e connessione con il divino. Questo equilibrio tra arte, architettura e natura rende Castelmonte un luogo unico, capace di ispirare sia il cuore che lo spirito.

Un flusso ininterrotto di fedeli: i pellegrinaggi a Castelmonte

Sin dai tempi dei Longobardi e dei Franchi, il santuario ha attratto un gran numero di pellegrini, in particolare nelle festività mariane come l’Annunciazione, l’Assunzione e la Natività.

In età longobarda, la devozione all’arcangelo Michele era particolarmente sentita. Ancora oggi, i friulani compiono tradizionalmente il pellegrinaggio a piedi da Cividale, percorrendo un cammino caratterizzato da edicole sacre che raffigurano i misteri del Rosario.

È quindi una meta frequentata non solo dai fedeli del Friuli Venezia Giulia, ma anche da pellegrini provenienti dal Veneto e dalla vicina Slovenia, che ne apprezzano il significato spirituale e il fascino storico.

La sfida tra il bene e il male: la leggenda del diavolo e della Madonna a Castelmonte

Il Santuario di Castelmonte è avvolto da un’aura di mistero, arricchita da una leggenda affascinante che si perde nei secoli. Si narra che il diavolo, spinto dalla sua arroganza, sfidò la Madonna a una gara per conquistare la città di Cividale e dominare sul territorio. Il punto di partenza della sfida fu il celebre Ponte del Diavolo, da cui i due si librarono in volo verso la cima del monte.

La Madonna, sostenuta dalla sua fede incrollabile e dalla grazia divina, superò il diavolo in astuzia e velocità, arrivando per prima sulla vetta di Castelmonte.

Accecato dalla rabbia e umiliato dalla sconfitta, il diavolo si scagliò furiosamente verso il vicino Monte Spich, dove la sua caduta violenta aprì una voragine che gli abitanti chiamano il “bùse del Diàul” (buco del diavolo). La leggenda racconta che il diavolo, sconfitto e impotente, scomparve nelle profondità della terra, lasciando dietro di sé solo un’eco lontana e il terrore dei suoi passi.

Ancora oggi, lungo il sentiero che conduce alla vetta, si può osservare un’impronta scolpita nella roccia, che si dice appartenga al piede della Madonna, un segno tangibile della sua vittoria sul male.

Questo dettaglio, avvolto dal misticismo, attira pellegrini e curiosi, che trovano nel Santuario non solo un luogo di preghiera ma anche un simbolo della lotta eterna tra il bene e il male.

Io e Max sulla terrazza antistante il Santuario di Castelmonte in Friuli Venezia Giulia
Io e Max sulla terrazza antistante il Santuario di Castelmonte

Castelmonte non è solo una meta di fede, ma anche un luogo che trasmette pace e raccoglimento, incorniciato dalla straordinaria bellezza del Friuli Venezia Giulia.

Passeggiare tra i suoi vicoli e sostare davanti al santuario regala una sensazione di connessione profonda con la storia e con la spiritualità che permea ogni angolo.

È una tappa che consiglierei non solo a chi cerca un’esperienza religiosa, ma anche a chi ama immergersi in luoghi dove il tempo sembra essersi fermato. Castelmonte lascia un ricordo indelebile nel cuore di chiunque abbia la fortuna di visitarlo.

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Lucy

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