Castell’Arquato: borgo medievale nel cuore dell’Emilia-Romagna, dove storia e cultura si intrecciano tra antichi palazzi e panorami mozzafiato.
Situato sulle colline della Val d’Arda, in provincia di Piacenza, questo borgo perfettamente conservato ti riporta al Medioevo, con le sue stradine acciottolate, le torri e gli edifici storici.
Che tu sia un appassionato di storia, di architettura o semplicemente in cerca di un luogo affascinante in cui passeggiare, Castell’Arquato ha molto da offrire. Ha titolo di ‘città d’arte‘, è insignito della bandiera arancione dal Touring Club Italiano, e fa parte del club de ‘I borghi più belli d’Italia‘.
Dove parcheggiare il tuo camper?
Io e Max abbiamo visitato questo luogo a febbraio 2020, sostando con il camper nel parcheggio gratuito del cimitero in Via Antonio Vassalli 84, dove abbiamo trovato altri 7-8 camper già parcheggiati.
Abbiamo trascorso una notte molto tranquilla. Il parcheggio non offre servizi per camper, ma dispone di bidoni per la raccolta differenziata e di servizi igienici. È presente anche una fontanella, che però in quel momento era chiusa, probabilmente attiva solo nei mesi primaverili ed estivi.
Sull’applicazione Park4night sono segnalati anche altri parcheggi con buone recensioni e vicini al borgo.
Castell’Arquato: un’oasi verde tra le valli piacentine
Castell’Arquato conta circa 4500 abitanti e si adagia su un’ampia terrazza naturale, dominando le valli sottostanti. Il suo territorio, caratterizzato da un dolce declivio verso la Pianura Padana, è arricchito da boschi, colline e corsi d’acqua.
Il cuore del comune è la valle dell’Arda, ma il territorio si estende anche verso le valli del Chiavenna e dell’Ongina. Una parte considerevole del territorio è protetta dal Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano, un vero e proprio scrigno di biodiversità e storia geologica.
Il bosco di Santa Franca, con la sua fitta vegetazione, offre un angolo di natura incontaminata e rappresenta un’importante area di rifugio per la fauna locale.
La storia di Castell’Arquato
Milioni di anni fa, dove oggi sorge Castell’Arquato, c’era il mare. Ancora oggi possiamo trovare tanti fossili di quella lontana epoca. In seguito, la zona è stata abitata sin dalla preistoria, come dimostrano gli antichi strumenti in pietra che sono stati trovati.
Successivamente, il territorio è stato occupato da Liguri e Celti, prima di essere conquistato dai Romani. Questi ultimi costruirono un forte per controllare la zona e in seguito svilupparono un piccolo centro abitato.
Il nome Castell’Arquato potrebbe derivare dal nome di un antico romano, Caio Torquato, ma è più probabile che si riferisca alla forma del primo insediamento.
La cittadina ha una storia millenaria e le sue origini risalgono all’epoca longobarda, quando era un importante punto di passaggio tra la Pianura Padana e la Lunigiana.
Nel corso dei secoli, il borgo ha subito l’influenza di diverse potenze, tra cui i vescovi di Piacenza, i Visconti e gli Sforza.
Nel Medioevo raggiunse il suo massimo splendore, con la costruzione della Rocca Viscontea e l’emanazione dei suoi statuti comunali.
Oggi, Castell’Arquato è un borgo medievale perfettamente conservato, che custodisce intatto il suo fascino e la sua storia. La sua posizione strategica e l’importanza dei suoi edifici storici ne fanno oggi una delle mete turistiche più apprezzate dell’Emilia-Romagna.
Il cuore di Castell’Arquato
La piazza centrale di Castell’Arquato, spesso chiamata Piazza Monumentale, è un vero e proprio gioiello architettonico e il cuore pulsante del borgo. Situata nella parte alta del paese, offre uno scenario suggestivo e domina la vallata sottostante. Questa piazza è circondata da edifici che raccontano secoli di storia.
In piazza si affacciano tre edifici di grande rilevanza storica: la Collegiata romanica, il Palazzo del Podestà e la Rocca Viscontea. Questi rappresentano i tre poteri medievali: religioso, amministrativo e militare.
Collegiata di Santa Maria
La Collegiata di Santa Maria, un gioiello dell’architettura romanica, sorge sulle rovine di una chiesa più antica, fondata nel VIII secolo. Danneggiata da un terremoto nel XII secolo, venne ricostruita e consacrata nel 1122.
La sua struttura a tre navate, con due ingressi e un campanile aggiunto in seguito, ne fa un esempio emblematico dell’architettura religiosa medievale. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerosi restauri che ne hanno modificato l’aspetto originale. Tuttavia, grazie a recenti interventi di recupero, sono stati riportati alla luce preziosi affreschi quattrocenteschi e sono stati recuperati elementi architettonici di notevole interesse storico, come la vasca battesimale paleocristiana.
Il campanile, aggiunto in un secondo momento, si erge sulla navata laterale sinistra.
Palazzo del Podestà
Il Palazzo del Podestà fu costruito nel 1292 per volere di Alberto Scotti. Con i suoi mattoni rossi e i merli a coda di rondine, sembra uscito da una fiaba medievale. Nel corso dei secoli, ha ospitato diverse istituzioni, tra cui il governo comunale e la pretura.
All’interno, la grande sala con il soffitto dipinto è davvero impressionante. Oggi ospita mostre e l’ufficio turistico.
La Rocca Viscontea
Sull’altura che domina Castell’Arquato, la Rocca Viscontea si erge come un silenzioso guardiano del passato. Voluta da Luchino Visconti nel XIV secolo, questa poderosa fortezza, con le sue torri massicce e le sue alte mura, era destinata a difendere il borgo dalle minacce esterne.
Il mastio, che svetta per oltre 40 metri, domina il complesso, offrendo una vista strepitosa sulla vallata. Passeggiando tra le cortine murarie, è facile immaginare la vita dei soldati che qui prestavano servizio, pronti a difendere la loro città.
Si possono esplorare le sale del museo e le stanze della rocca, dove si può scoprire come vivevano i soldati, i nobili e gli artigiani che abitavano questo luogo.
Oggi, la Rocca Viscontea, con il suo fascino medievale intatto, è un luogo affascinante da visitare, dove storia e leggenda si intrecciano.
Il Palazzo Ducale
Il Palazzo del Duca è un edificio storico di grande valore, costruito nel 1292 da Alberto Scotti come sede del palazzo di giustizia. La sua attuale denominazione risale alla prima metà del Seicento, quando l’edificio divenne residenza dei duchi Sforza, segnando una nuova fase nella storia del borgo.
Un dettaglio distintivo del palazzo è un piccolo bassorilievo situato al piano terra, raffigurante un braccio armato di spada, simbolo dello stemma della famiglia Brandolini, che governò Castell’Arquato dal 1455 al 1466. Questo elemento decorativo testimonia il passaggio di potere e le diverse famiglie che si sono susseguite nella gestione del borgo.
Sotto il palazzo si trovano le suggestive Fontane del Duca, caratterizzate da otto bocche in bronzo a forma di testa di animale, dalle quali sgorga ancora oggi acqua fresca.
Accanto alle fontane, un tempo, era presente un lavatoio, dove fino ai primi del Novecento le donne del paese si ritrovavano per lavare i panni e fare il bagno ai bambini. La purezza dell’acqua era considerata preziosa, e per questo motivo era vietato far bere gli animali alle fontane, preservando così la limpidezza e la funzione del luogo per la comunità.
Palazzo Stradivari
Il Palazzo Stradivari, costruito nel 1880, rappresenta un elegante esempio di architettura signorile di fine Ottocento. Fu eretto come residenza da alcuni discendenti del celebre liutaio Antonio Stradivari, una delle figure più influenti nel mondo della liuteria italiana e internazionale.
Questo palazzo, oltre a custodire la memoria della famiglia Stradivari, riflette il gusto raffinato e la ricercatezza dell’epoca in cui fu edificato, con dettagli architettonici tipici del periodo.
La facciata del palazzo, finemente decorata, mostra elementi ornamentali in pietra e gesso che richiamano lo stile neoclassico, molto in voga in quel periodo. Gli interni, arricchiti da soffitti affrescati, pavimenti in marmo e ampie finestre, creano un’atmosfera elegante e accogliente, perfetta per la residenza di una famiglia di così grande prestigio.
Sebbene il palazzo non sia direttamente legato alle attività di liuteria, resta un’importante testimonianza della discendenza Stradivari.
La liuteria è un’arte e una tecnica artigianale che consiste nella progettazione, costruzione, restauro e ricostruzione di strumenti musicali a corda. Il nome deriva dal liuto, uno strumento a pizzico molto diffuso in passato.
Scorci, storia e panorami: un viaggio tra tesori nascosti
Il borgo, nonostante le dimensioni contenute, offre scorci incantevoli sulle dolci colline piacentine, regalando un’aria unica che combina arte, cultura e storia. Ogni angolo del paese sembra svelare una nuova prospettiva, conducendoti in un vero e proprio viaggio nel tempo.
Oltre alle principali attrazioni, il borgo custodisce altri luoghi affascinanti da scoprire: piccole chiese con affreschi antichi, palazzi storici e vicoli acciottolati che raccontano storie di epoche passate.
Non mancano poi punti panoramici nascosti, da cui godere di vedute spettacolari sulle campagne e sui vigneti che colorano le colline, ideali per gli amanti della fotografia e per chi cerca un’esperienza autentica.
TravelPodcast ‘Avventure su quattro ruote!’
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Lucy